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Lungo lento. Maratona e pratica del limite Copertina flessibile – 10 giugno 2015

3,2 su 5 stelle 4 voti

"Questo è un libro sull'umano e sui suoi limiti. Il suo ritmo è quello lento della maratona, che assomiglia a un'esplorazione di possibilità, assomiglia all'evoluzione. Solo due milioni di anni fa, e solo con il genere Homo, inizia la crescita dell'encefalo. Ben prima, l'innovazione che ci fece divergere da tutte le altre grandi scimmie scaturì dai piedi e dalla loro meccanica. Precisamente, dalla postura bipede: un'invenzione formidabile, ma anche imperfetta, come spesso accade nell'evoluzione. Quale sia stata la sua funzione iniziale, a noi figli della Rift Valley il bipedismo ha regalato doni preziosi come la corsa sulle lunghe distanze e l'uso libero delle mani. Dunque 'la storia dell'umanità inizia con i piedi', come scriveva nel 1964 il grande antropologo e archeologo André Leroi-Gourhan, una perfetta premessa evoluzionistica a questa originale monografia di un maratoneta e antropologo, ricercatore del limite e della diversità."

Dettagli prodotto

  • Editore ‏ : ‎ Quodlibet
  • Data di pubblicazione ‏ : ‎ 10 giugno 2015
  • Lingua ‏ : ‎ Italiano
  • Lunghezza stampa ‏ : ‎ 133 pagine
  • ISBN-10 ‏ : ‎ 8874627327
  • ISBN-13 ‏ : ‎ 978-8874627325
  • Peso articolo ‏ : ‎ 180 g
  • Dimensioni ‏ : ‎ 21.7 x 1.2 x 14.2 cm
  • Recensioni dei clienti:
    3,2 su 5 stelle 4 voti

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Recensioni migliori da Italia

  • Recensito in Italia il 9 marzo 2017
    Chi si aspetta un libro tecnico rimarrà deluso. Di tecnica c'è poco e niente. La corsa viene descritta e analizzata nel ruolo che ha occupato nell'evoluzione dell'uomo e nel ruolo che occupa adesso come disciplina che va oltre lo sport inteso come sforzo agonistico fine a se stesso. Le riflessioni che l'autore descrive e relaziona con altre dimensioni umane, si possono ritrovare nell'esperienza psicologica cui va incontro chi corre per lunghe distanze. È netta l'estrazione di ricercatore dell'autore che - non lesinando nelle citazioni - guida il lettore verso un'analisi del running che va ben oltre i tecnicismi ma che non è neanche filosofia pura.
    3 persone l'hanno trovato utile
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  • Recensito in Italia il 20 febbraio 2017
    Libro con un po' troppe pretese a mio parere che diventa farraginoso e nella lettura. Filosofico oltre il dovuto ma con spunti interessanti qua e là. Se siete amanti della corsa consiglio di leggere prima altro (Marco Olmo, Murakami, "Born to run", "L'arte giapponese di correre", etc)
    Una persona l'ha trovato utile
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  • Recensito in Italia il 30 agosto 2016
    Troppo autocelebrativo. È pieno di paroloni e concetti che mi paiono un po' forzati. Sembra che si debba per forza attribuire alla maratona una serie di significati mistici e plurimi che forse sono reali solo per l'autore. È a parere mio scritto alla Umberto Eco, zeppo di riferimenti che ci fanno capire l'altissimo livello culturale dell'autore, ma che trasmettono ben poco alle persone comuni (anche maratoneti).
    3 persone l'hanno trovato utile
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